Il cambio è, come sappiamo, una delle componenti
fondamentali di una qualsiasi automobile, non solo da corsa. Il cambio è un componente meccanico
che ha la funzione di modificare la caratteristica della potenza in uscita da
un motore, permettendo di
selezionare di volta in volta un rapporto di trasmissione differente, dalla
gamma di cui il cambio è dotato. Il cambio è una macchina trasformatrice,
caratterizzata da una certa gamma di rapporti e da un valore di efficienza, non
unitaria, per ciascuno di essi.
Il cambio ha subito un'evoluzione tecnologica esponenziale
soprattutto negli ultimi decenni. In questo il mondo delle corse ha dato un
forte contributo in questo percorso di ricerca e sviluppo. Scopriamo insieme
alcuni esemplari.
IL DEBUTTO DEL CAMBIO MANUALE
Una volta applicato
all'automobile il concetto di frizione, un'altro problema si presentò ai
progettisti del Secolo Scorso: quello delle velocità. I primi prototipi - e
alcuni quadricicli prodotti tra la fine del '800 e i primi del '900, infatti,
erano monomarcia. Questo perché, purtroppo, i motori a combustione interna
forniscono i migliori livelli di coppia in un arco definito di giri (più o meno
ampio a seconda del tipo di motore), di conseguenza, avere un rapporto di
trasmissione fisso, vuol dire, principalmente, dover necessariamente sfruttare
il motore anche a quei regimi in cui non è capace di "dare il meglio di
sé". Se si voleva migliorare la velocità in piano era necessario allungare
il rapporto; se, invece, si volevano migliorare le prestazioni in salita, si
faceva l'operazione contraria. Balzò, quindi, chiaro, agli occhi degli
ingegneri dell'epoca che era necessario un dispositivo in grado di variare, in
marcia, il rapporto di trasmissione per permettere al propulsore di girare
sempre a regimi "convenienti" dal punto di vista dell'erogazione di
coppia e/o potenza: nasce il cambio di velocità.
Su questo dispositivo ripose la sua attenzione anche Leonardo, nel contesto di una serie di "carri automotori", propulsi da molle, da egli stesso progettati in un epoca "insospettabile" come il Rinascimento. Per completezza d'informazione diremo che il variatore di velocità di Leonardo era paurosamente simile (ma, chiaramente, non uguale...) ai cambi di velocità attuali.
Su questo dispositivo ripose la sua attenzione anche Leonardo, nel contesto di una serie di "carri automotori", propulsi da molle, da egli stesso progettati in un epoca "insospettabile" come il Rinascimento. Per completezza d'informazione diremo che il variatore di velocità di Leonardo era paurosamente simile (ma, chiaramente, non uguale...) ai cambi di velocità attuali.
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